In questi ultimi mesi si è fatto un gran parlare, almeno nel mio ambito lavorativo, di accessibilità digitale, di dichiarazione di accessibilità e di EAA, lo European Accessibility Act (link esterno, in lingua inglese).
Cosa si intende per accessibilità digitale?
Un prodotto o un servizio digitale è accessibile quando garantisce, alle persone che lo utilizzano, un’esperienza equa. Questo significa che le persone con disabilità che utilizzano questi servizi lo possono fare con la stessa facilità e impiegando un tempo simile di una persona senza disabilità.
Ti faccio due esempi:
- una persona cieca deve fruire di tutti i contenuti di un sito, nessuno escluso, utilizzando la tecnologia assistiva che preferisce (es. screen reader o tastiera braille), allo stesso modo di una persona non cieca;
- una persona sorda guardando un video deve avere a disposizione la trascrizione dettagliata di ciò che una persona non sorda sente o, ancora, disporre di una persona che, con la lingua dei segni, interpreta le voci del video.
Per la legge italiana, l’accessibilità digitale è: “la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.”
Legge italiana 4/2004 (link esterno), detta anche Legge Stanca.
A cosa si applica l’accessibilità digitale?
I criteri di accessibilità si possono applicare a qualsiasi prodotto o servizio tecnologico e digitale.
Possiamo e dobbiamo progettare in modo accessibile: un documento, un sito web, una app o un software…
Dovremmo farlo a prescindere dal fatto di rientrare o meno nelle condizioni previste dagli obblighi di legge attualmente in vigore.
Il 28 giugno 2025 entrerà in vigore l’European Accessibility Act che fa riferimento alla direttiva UE 2019/882(link esterno).
In questo atto viene stabilito che, tutte le persone devono poter accedere a una vasta gamma di prodotti o servizi, disponibili sul mercato europeo, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno una disabilità motoria o intellettiva.
Nella direttiva sono indicati i requisiti minimi di accessibilità per una serie di prodotti e servizi legati alla comunicazione, ai prodotti IT, ai trasporti e alle infrastrutture.
Ma, già nella legge 4/2004 italiana, entrata in vigore il 01/02/2004, si parla di accessibilità e accessibilità digitale.
Nell’ Art. 1 della legge vengono definiti gli obiettivi e le finalità di questo provvedimento, di seguito cito testualmente il testo di legge:
- La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
- È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione.
Se siamo realtà con fatturati modesti e meno di 10 dipendenti e non lavoriamo per la Pubblica Amministrazione o non forniamo servizi al pubblico, al momento non abbiamo ancora l’obbligo di rispettare la legge ma dovremmo comunque tenere in considerazione di farlo.
L’accessibilità digitale è molto più di una questione legale.
Progettare accessibile è rispettare le persone, qualsiasi sia la loro condizione, momentanea o permanente. Non importa se chi utilizza un determinato servizio o prodotto ha una disabilità, non conosce bene la lingua, non ha terminato gli studi o è in età avanzata.
Un prodotto o servizio accessibile è pensato per il maggior numero di persone possibili, “tutte” sarebbe un’utopia.
Enti, governi, e associazioni hanno diffuso, e continuano a farlo, le indicazioni da seguire per progettare in modo accessibile. Questi suggerimenti non sono esaustivi ma sono un buon punto di partenza da cui iniziare.
Come si progetta un servizio o un prodotto accessibile?
Il W3C, World Web Consortium ha divulgato dei suggerimenti che aiutano a progettare in modo accessibile sul web: le WCAG (link esterno).
Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), o Linee Guida per l’Accessibilità del Web, sono delle raccomandazioni che, se seguite, aiutano a rendere i contenuti web accessibili a un’ampia gamma di persone con disabilità, a persone con disturbi dell’apprendimento e/o limitazioni cognitive e, in generale, rende i contenuti web più fruibili da chiunque.
Le WCAG sono un buon punto di partenza ma per progettare in modo accessibile è necessario lavorare con persone con disabilità.
Chi meglio di una persona con disabilità può progettare un prodotto o servizio accessibile?
Chi meglio di una persona disabile può dirmi se quello che ho progettato è fruibile da chi ha abilità diverse dalle mie e utilizza tecnologie assistive?
Per ultimo è necessario far testare il nostro servizio, per quanto possibile, coinvolgendo persone con diverse disabilità (sensoriali, motorie, intellettive e psichiche). In questo modo si possono sistemare quegli aspetti, che non avevamo considerato, ma che migliorano la fruizione del prodotto.
Perchè dobbiamo volere prodotti e servizi accessibili?
Comunicare in modo accessibile deve essere prima di tutto una questione di responsabilità sociale e di rispetto di tutte le persone ma, oltre a questo, ci sono diversi vantaggi a favore di questo tipo di progettazione.
Questi i principali:
- Ampliamento del pubblico – se non permetto a una persona di poter navigare il mio sito o utilizzare il mio servizio ho perso un potenziale cliente.
- Miglioramento dell’usabilità, per i software, le app e i siti – un sito accessibile ha un’interfaccia intuitiva e utilizza un linguaggio semplice.
- Vantaggi SEO – a parità di SEO, i motori di ricerca premiano i siti accessibili rispetto a quelli che non lo sono.
- Conformità alle normative vigenti in Italia e in Europa ma anche negli USA e in altri paesi che hanno leggi simili.
Cosa puoi fare per rendere la tua comunicazione accessibile?
Per migliorare la tua comunicazione e renderla accessibile, anche sui social, devi rivolgerti a persone specializzate , il primo passo è analizzare il tuo modo di comunicare online e poi prevedere un piano di intervento personalizzato.
Se vuoi ottimizzare la tua comunicazione online, sul sito o sui tuoi canali social, o realizzarne un nuovo sito accessibile puoi contattarmi, vedremo insieme le tue esigenze e saprò consigliarti in che modo intervenire. Se lo vorrai ti metterò in contatto con persone professioniste, anche con disabilità, che svolgono alcuni ambiti di cui io non mi posso occupare.